Il virus ha cambiato tutto. Serve un nuovo equilibro tra l’uomo e l’ambiente

19 Agosto 2020

“Che cosa ci aspetta non si sa, impariamo giorno per giorno cercando di gestire delle politiche sanitarie in una popolazione stanca, insicura e arrabbiata. Ormai si sa che le cose da fare sono tre: igiene, distanza, protezione. Per sé e per gli altri. In realtà ce n’e una quarta, il buonsenso che apparentemente va e viene a seconda di variabili indefinite. Ma al di là delle necessità gestionali e di sanità pubblica si percepisce un vuoto particolato, ovvero come se le particelle dell’ordinarietà fossero rimaste congelate a mezz’aria. Come se una nuvola cristallizzata di azioni, pensieri, diritti e doveri e il nostro stesso ruolo si fossero a un tratto sospesi nel periodo intrapandemico.”

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