Lo scontro aperto tra la Casa Bianca e Harvard ora si abbatte sugli studenti stranieri. Sono 6700, cioè quasi un terzo del totale, nel prestigioso ateneo di Cambridge nel Massachussets, che dal 1636 ad oggi ha sfornato ben 150 premi Nobel – più di qualsiasi altro – e che, ogni anno, ammette anche meno del 4% delle aspiranti matricole.
Stop agli stranieri con effetto immediato
Il Sevis, programma che consente agli stranieri di frequentare la più antica università degli Stati Uniti è stato revocato con effetto immediato.
“Inimmaginabile per qualsiasi democrazia occidentale. Spero proprio, anzi credo, che stimolerà altri atenei a unirsi ad Harvard per combattere questa ingiustizia” commenta Ilaria Capua, virologa, per anni in Florida e ora alla Johns Hopkins University.
L’associazione dei professori americani definisce la decisione dell’amministrazione Trump l’ultima di una serie di misure di ritorsione e di sfacciato autoritarismo nei confronti di Harvard a cui erano già stati tagliati 2,2 miliardi di dollari federali per non avere accettato alcune richieste di Washington, come invece ha fatto la Columbia University. Tra le accuse, quella di infiltrazioni antisemite.
Princeton, Yale, Massachussets Institute of Technology , tante le Università americane che avevano già scritto una lettera denunciando l’ingerenza governativa e i rischi per l’istruzione.
“Le università negli Stati Uniti hanno molti studenti stranieri e sono private. Tagliare gli stranieri significa mandare in bancarotta le università più prestigiose del mondo” commenta Capua.
Intervista a Ilaria Capua completa qui.